Come riciclare i rifiuti elettronici: la nuova vita degli smartphone ricondizionati
Riciclare, è questo l’imperativo. L’inquinamento non è più un miraggio lontano, ma una realtà quotidiana con cui fare i conti. Il pianeta su cui abitiamo si sta lentamente spegnendo a causa dell’enorme mole di rifiuti che produciamo. Una gran parte della colpa va attribuita ai rifiuti elettronici, causa di un tremendo impatto ambientale.
Oro, argento e materiali preziosi: cosa si nasconde nei rifiuti elettronici
Nasce da questa consapevolezza la necessità di dare una seconda vita ai dispositivi che vengono buttati o dimenticati per anni in qualche cassetto. Quelli che vengono racchiusi sotto il nome di rifiuti elettronici, non sono soltanto uno dei prodotti più dannosi dal punto di vista ecologico, ma nascondono al proprio interno dei veri e propri tesori.
A fare scuola di riciclo elettronico sono i giapponesi: da 47.500 tonnellate di rifiuti elettronici sono stati estratti 28,4 chili di oro, 3.500 kg di argento e 2.700 chili di bronzo. Che fine faranno questi materiali preziosi? Saranno utilizzati per le medaglie delle Olimpiadi 2020: un ottimo modo per riciclare rifiuti elettronici.
Secondo uno studio condotto dalle Università di Pechino e di Sidney, in una tonnellata di rifiuti elettronici si possono trovare 350 grammi d’oro. Andando nello specifico si scopre che ogni singolo smartphone contiene circa 0,034 grammi di oro, 0,34 grammi d’argento, 0,015 grammi di palladio e addirittura 25 grammi di alluminio e 15 grammi di rame. Non solo: gli smartphone contengono anche diversi materiali che sono molto diffusi sulla crosta terrestre, ma la cui estrazione è complessa, come ittrio, lantanio, terbio e neodimio.
C’è chi ha ben pensato di recuperare i rifiuti elettronici facendone dei gioielli, come la designer britannica Eliza Walter, che con il suo brand Lylie’s crea collezioni di monili per le quali vengono utilizzati esclusivamente oro e argento riciclati da dispositivi elettronici.
Come smaltire correttamente i rifiuti elettronici
Un mercato, quello del riciclo dei rifiuti elettronici, in continua espansione, considerando che ogni cittadino europeo produce ogni anno, in media, 15 chili di rifiuti elettronici (smartphone, tablet, computer, televisori e tutti gli altri elettrodomestici). Cifre destinare ad aumentare, a causa della frequenza con cui cambiamo i nostri device.
A monte c’è anche il problema dello smaltimento. Come si smaltiscono i rifiuti elettronici costituiti da batterie, chip, sensori, cavi, schermi? Non possono essere buttati nella spazzatura domestica, ma vanno trattati negli appositi centri RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). Questo il destino del 10% degli smartphone: tutti gli altri dispositivi non vengono smaltiti nel modo corretto.
Riciclo smartphone: telefoni ricondizionati, come nuovi
Ognuno di noi è chiamato in prima persona ad agire per arginare una situazione di pericolo globale che ci sta sfuggendo di mano. Come contribuire a contrastare l’emergenza ambientale costituita dai rifiuti elettronici? Innanzitutto smaltendoli correttamente, ma anche e soprattutto donando ai vecchi smartphone una nuova vita.
Grazie ad app come Anymote Smart è possibile, infatti, trasformare lo smartphone in un telecomando universale con cui manovrare la televisione, il condizionatore, l’impianto hi-fi. Lo smartphone può diventare anche una piccola telecamera di sorveglianza, con l’applicazione Alfred.
Ma la seconda vita per eccellenza degli smartphone riguarda i device ricondizionati. Quante volte abbiamo pensato di voler cambiare dispositivo dopo pochi mesi dal suo acquisto, attratti dal desiderio di possedere l’ultimo modello? Cosa succede a questo “rifiuto elettronico”? Il modello vecchio diventa un oggetto d’antiquariato e di conseguenza il suo valore scende in picchiata. L’economia circolare invita a rimettere sul mercato gli smartphone a cui è stata concessa una seconda vita. Device targati Apple, Samsung, Huawei, OnePlus e Xiaomi sono modelli usati che vengono rigenerati, resettati e dotati molto spesso di una nuova batteria per poi essere venduti a un prezzo competitivo e decisamente inferiore a quello dei top di gamma. Acquistarli è una scelta conveniente ed ecologica!
Il mercato dei ricondizionati conta conta circa il 10 per cento dei telefoni venduti per un valore di 17 miliardi di dollari e di 120 milioni di apparecchi rigenerati a livello globale. Sono sempre di più, quindi, le persone che scelgono di limitare lo spreco e arginare un problema serio come quello dei rifiuti elettronici.
Gli smartphone riprogrammati sopravvivono all’obsolescenza programmata degli apparecchi e dei software. In questo modo gli iPhone e tutti gli altri modelli di device elettronici dureranno più a lungo di quanto i produttori avevano previsto.
Negli Stati Uniti si possono acquistare smartphone ricondizionati ad ogni angolo della strada. In Italia il mercato dei device rigenerati è esploso solo nell’ultimo periodo. Acquistando un ricondizionato ti ritroverai tra le mani il modello di smartphone che hai sempre desiderato ad un prezzo davvero conveniente. La qualità e le prestazioni restano praticamente le stesse, e a colpire è proprio la convenienza del rigenerato. Si tratta di un risparmio che in molti casi supera il 50%. Un sollievo per le tasche e per l’ambiente: lo smartphone ricondizionato non va ad incidere sull’impatto ambientale, non finisce accumulato tra i rifiuti elettronici da smaltire, né a prendere polvere in un cassetto. La nuova vita del tuo vecchio smartphone diventa nuova vita anche per il pianeta Terra.
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