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Emergenza climatica e plastica monouso: il report choc di Greenpeace

Emergenza climatica e plastica monouso: il report choc di Greenpeace

Dal lontano 1971 in difesa del pianeta e promotrice di grandi azioni a favore dell’ecosostenibilità, Greenpeace pochi giorni fa ha pubblicato un report sul delicato e sempre caldo tema dell’emergenza climatica e della plastica monouso. I risultati hanno fatto ben presto il giro del web soprattutto perché riguardano da vicino colossi internazionali legati a dati allarmanti. Scopriamo tutti i dettagli!

Greenpeace e il tema del riscaldamento globale

50 anni di battaglie, 50 anni di educazione ambientale, 50 anni di campagne. ricerche e azioni concrete per migliorare le sorti del nostro pianeta e renderlo un posto migliore per noi e per tutte le future generazioni. È questa la filosofia di Greenpeace che anche quest’anno ha realizzato report incentrati sulla gravissima situazione in cui vertono il nostro clima, la nostra terra, il nostro ecosistema, i nostri oceani e non solo.

L’ultimo report risponde al nome di “The Climate Emergency Unpacked: How Consumer Goods Companies are Fueling Big Oil’s Plastic Expansion” e si focalizza sul riscaldamento globale e sulla sua connessione con la multinazionali che utilizzano plastica monouso e le compagnie di combustibili fossili, i risultati sono allarmanti. Vediamoli insieme!

Rischi del Riscaldamento globale

Come ben sappiamo, il riscaldamento globale ha portato effetti devastanti sul nostro pianeta. I ghiacciai si sono ridotti, gli alberi fioriscono prima, i laghi si stanno riscaldando rapidamente, gli animali stanno cambiando i loro modelli di migrazione. La temperatura media globale è aumentata di circa 1,4 gradi Fahrenheit (0,8 gradi Celsius) negli ultimi 100 anni. E questo è un dato che non può lasciare indifferenti.
Si prevede inoltre che il clima globale continuerà a cambiare nel corso di questo secolo e oltre.

Il riscaldamento globale è il riscaldamento a lungo termine del sistema climatico terrestre dovuto alle attività umane, principalmente la combustione di combustibili fossili, che aumenta i livelli di gas serra che intrappolano il calore nell'atmosfera terrestre. E proprio la combustione dei combustibili fossili diventa centrale nel report di Greenpeace. Ecco i dettagli

Il Report di Greenpeace

Come si legge nel documento ufficiale, che potete scaricare qui:

“Il rapporto di Greenpeace “The Climate Emergency Unpacked” evidenzia i legami commerciali e le comuni attività di lobby tra le aziende che impiegano imballaggi monouso e l’industria petrolifera e del gas. Emerge anche la mancanza di trasparenza sulle emissioni di gas serra associate alla produzione e alla distribuzione della plastica, nonché l’assenza di volontà delle grandi multinazionali sopra citate di ridurre significativamente l’uso di packaging monouso.
È necessario che queste aziende smettano di alimentare il cambiamento climatico e la crisi globale dell'inquinamento da plastica eliminando gradualmente l’impiego di plastica usa e getta in favore di sistemi di vendita basati sullo sfuso e su contenitori riutilizzabili”.

Coca Cola, Nestlé, Shell: protagonisti in negativo

Tra le aziende citate nel report: le aziende petrolifere e del gas come Saudi Aramco, Total, Exxon e Shell che stanno facendo enormi investimenti nel settore petrolchimico e nella produzione di plastica. Le multinazionali come Coca-Cola, Nestlé e PepsiCo. Queste ultime, in particolare, immetterebbero sul mercato globale, secondo il report, grandi quantità di imballaggi per alimenti, bevande ecc.. alimentando la crescita globale della produzione di plastica, minacciando così il clima, le comunità e gli ecosistemi.

Dati allarmanti sulle filiere di approvvigionamento della plastica

Un rapporto choc che evidenzia l’impatto della produzione di plastica monouso sulla crisi climatica. E soprattutto l’inesistenza di misure di contrasto da parte delle multinazionali citate nei confronti dell’emergenza climatica. Anzi, da questi dati si evince un perpetuamento di comportamenti dannosi e allarmanti per il futuro del nostro pianeta.

L’ indagine ha rivelato connessioni nelle filiere di approvvigionamento della plastica tra tutte le multinazionali. Non solo, almeno una delle principali società dei combustibili fossili e del settore petrolchimico.

Coca-Cola, PepsiCo, Nestlé, Mondelēz, Danone, Unilever, Colgate Palmolive, Procter & Gamble e Mars acquistano i loro imballaggi da produttori che si approvvigionano da aziende come ExxonMobil, Shell, Chevron Phillips, Ineos e Dow. Vuoi approfondire i risultati e i dati del report “The Climate Emergency Unpacked”? Clicca qui.

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